L’Olanda, terra di canali, mulini, e tulipani, patria del polder
model, degli squat ultra-affrescati e pure di gruppi unici con un suono
che si è contraddistinto nel panorama underground continentale.
Tra la metà degli anni ottanta e per tutti gli anni novanta le
città come Eindhoven, Amsterdam Utrecht, hanno visto fiori gruppi
dediti a una forma di psichedelia, principalmente strumentale dedita a
sonorità elettroniche, affilate e metalliche.
Debitori per il loro suono all’ imponente movimento Kraut rock
gruppi come i Gore, 35007 (Loose) e, più recentemente, The Kilimanjaro
Dark Jazz Ensemble hanno sfornato album che ti proiettano in un futuro
pischedelico e cibernetico allo stesso tempo.
I Gore si formano nel 1985 a Venlo (cittadina al confine con la
Germania) da Pieter De Sury (chitarra), Danny Arnold Lommen (Bass),
Martin Van Cleef (batteria).
I Gore suonano un hardcore-noise asciutto, diretto, senza fronzoli grigio come il ghiaccio e avvolgente come la nebbia invernale.
La chitarra iperdistorta e la ritmica, che ricorda il math-rock
più semplificato, ti chiudono in un mantra ripetitivo e ipnotico; una
musica senza filtro, che riflette la cruda spontaneità con cui viene
creata.
La carriera dei Gore non brilla di molti successi, snobbati e
negletti per tutta la loro carriera, si separano nel 1996, diventando
una perla ben celata del panorama underground europeo.
Su internet le informazioni sono ben poche: una paginina in
Inglese su wikipedia e una minibiografia sul sito web della southern
lord che ha recentemente ristampato i primi due album (Hart Gore e
Mean’s Man Dream).
http://www.southernlord.com/band_GOR.php
Da ascoltare:
Hart Gore, 1986 Eksat records, 2009 Southern Lord
Mean’ Man Dream 1987 Eksat records, 2009 Southern Lord
Wrede The Cruel Peace 1991 Eksat Records
Ti piacciono?
Belin! allora ascolta:
Mass – Mass 1999 Man’s ruin records
Pelican – Australasia 2003, Hydra Head records
Godflesh – Selfless 1994, Earache
God – Anatomy Of An Addiction 1994, Big Cat Records
Heindoven ha il porto spaziale più grande del pianeta; è qui che
nascono i 35007 o Loose (leggilo capovolto e al contrario…) il gruppo
che ha portato lo space rock fuori dall’ autoreferenzialità degli anni
’80 fino ai ruggenti anni ’90.
Il nome deriva dal prefisso postale di Alabaster una cittadina
in quella dolce casa che è l’Alabama; il gruppo infatti si chiamava
all’inizio Alabama Boys.
Il suono dei 35007 è distorto, blu elettrico dilatato pieno di
effetti elettronici e poli-strumentale, veramente originale e in
costante evoluzione, dagli inizi, con canzoni che si avvicinano a un
certo immaginario gotico, come i loro concittadini Celestial Season, a
le lunghe jam spaziali di fine carriera.
Come i Gore anche i 35007 hanno attinto moltissimo dal Kraut rock
ma ne ha colto gli aspetti più trascendenti e spaziali ispirandosi a
gruppi come Guru Guru, gli Ash ra Tempel di Join Inn e i Can
mischiandoli a vibrazioni desert e heavy-psych di gruppi come i Kyuss e
alle lunghe jam degli Hawkind.
Sciolti nel 2005 i 35007 hanno lasciato un segno indelebile
nello space rock più elettronico e sono diventati una band di cult del
genere, imprescindibile per tutti gli amanti di atmosfere dilatate e
cibernetiche.
Su internet è ancora disponibile il sito http://www.dse.nl/~drie5007/
Da ascoltare:
Into The Void We Travelled 1997 Stickman records
Sea Of Tranquillity aka Von Braun Ep 2001 Stickman records
Liquid 2003 Stickman records
Ti piacciono?
Belin! allora ascolta:
Hawkind Do Re Mi Fa Sol La Ti Do 1972
Hakmed Chixclub 2009 autoprodotto
Ash ra Tempel Join Inn 1973
The Kilimanjaro DarkJazz Ensemble si forma nel 2000 a Utrecth come progetto per comporre colonne sonore per vecchi film muti.
Fondato da Jason Köhnen e Gideon Kiers, due video artisti, il
progetto da pura esperienza artistica si tramuta, con l’arrivo Hilary
Jeffery trombonista inglese, Nina Hitz violoncellista svizzera, in un
progetto musicale vero e proprio con la pubblicazione del primo album
omonimo nel 2006. Con l’arrivo nel 2008 della cantante Charlotte
Cegarra e della violinista Sarah Anderson si arriva ai giorni odierni
con la formazione completa.
Il suono dei Kilimanjaro Darkjazz Ensemble è un jazz
industriale cupo e raffinato, con una robusta dose di trance e drum’n
base, i suoni degli strumenti aumentano di volume e degradano
gradualmente in canzoni che ricordano un David Lynch, proveniente da un
lontano futuro ancora più complicato da rappresentare del nostro
turbolento presente.
La prima influenza che si nota è quelle dei tedeschi Bohren Und
Der Club Of Gore (proprio i gore di cui scrivevo prima), le atmosfere
sono le stesse con l’ aggiunta di drum machine soffuse e voci femminili
che appaiono e scompaiono in un buio fitto ma caloroso ma anche il trip
hop più soffuso gioca la sua parte nelle influenza del gruppo.
Il gruppo è sempre attivo e nei concerti ama abbinare alla
proprio musica installazioni video che tramutano il concerto in un’
esperienza unica di suoni e immagini che si fondono.
Su internet è disponibile il sito uffuciale: http://www.tkde.net/tkdenet/tkde.html
myspace: http://www.myspace.com/tkde
Da Ascoltare:
The Kilimanjaro DarkJazz Ensemble 2006 Planet Mu Records
Mutuation Ep 2009 Ad Noiseam Records
Ti piacciono?
Belin Allora ascolta:
Bohern Und Der Club Of Gore – Gore Motel 1994 Epistrophy
Midnight radio 1995 Epistrophy
Tricky – Maxime Quaye 1992 Island Records
Strabello il sito dei 35007!
Invece su quello dei Kilimanjaro si possono acquistare i brani del gruppo ad 1 euro l’uno con paypal…
Entrambe molto minimali e stilosi…